Addio alle onde medie RAI
Una nuova tappa del ''suicidio hertziano'' del servizio pubblico radiofonico in Italia. A 98 anni dall'inizio dei programmi, le onde medie, coem Italradio aveva segnalato già qualche mese fa, chiudono definitivamente. Lo si desume - scrive FMWorld - dal sito RAI delle audiodescrizioni che annunciano la cessazione del servizio per i non vedenti tramite le onde medie a partire dall'11 settembre 2022. Nessun'altra informazione ufficiale. I commenti degli ascoltatori. La fine di un servizio universale, libero ed anonimo.
Non si può parlare di conferma ufficiale, visto che Raiway ha dato per scontato che tutti già sapessero ma ci si avvicina: l'11 settembre le onde medie della Rai saranno spente.
https://www.fm-world.it/primopiano/l11-settembre-2022-cesseranno-le-trasmissioni-radiofoniche-rai-in-onde-medie/
e lo si deve imparare quasi di nascosto dal sito delle audiodescrizioni
https://www.rai.it/dl/easyweb/articoli/COME-ASCOLTARE-LAUDIODESCRIZIONE-270a8731-a91d-4510-8844-ee3a7319c8a5.html?fbclid=IwAR2vt28ZBNrgIw5EcUMLta8aOklXf1MPodU2ZRSAdHPhXCCQd26wh7gcpBg
che informa: ''fino al 10 settembre 2022, ogni giorno, l'audiodescrizione di un programma di prima serata - laddove la programmazione audiodescritta ne preveda almeno uno - viene trasmessa, in contemporanea alla messa in onda televisiva, anche sulle frequenze di Radio1 in onde medie. Dall’11 settembre 2022, causa cessazione delle trasmissioni radiofoniche Rai in modulazione onde medie, le audiodescrizioni dei programmi televisivi per i non vedenti saranno disponibili solo sui canali audio dedicati della televisione digitale terrestreìì.
Sul profilo facebook ''Noi che ascoltiamo le onde medie'' fioccano i commenti. Prima di tutto una conferma da un dirigente RAI, Andrea Borgnino che scrive: ''Chiudono tutti gli impianti''.
Tra i lettori Massimo Galleano nota che ''si chiude un’epoca…non solo per gli appassionati ma per tutti.''
Alessandro Buro spera che ''le postazioni vengano salvate/acquistate dalle emittenti private'' ma sembra evngano invece smantellate e qualcuno (Paolo Bevilacqua) osserva a malincuore che ''in Italia ci sono pochissime persone che ne usufruiscono'' per cui ''la spesa non vale il gioco''.
Enrico Bonisolo, dal Nord Italia, osserva che dalle sue parti ''Radiouno in FM è praticamente inascoltabile se non con apparecchi di pregio tipo Grundig Satellit e simili. Con le radioline normali è un delirio, su una frequenza si autodisturba tra Valcava 89,3 e campo dei fiori 89''. Il fenomeno dell'autodisturbo RAI è presente anche a Firenze città con Radio 1 su 87,80 e RAI GR Parlamento su 88,05 MHz.
E che le onde medie servano lo spiega Settimo Riccardi: ''non riesco mai a sintonizzare in fm in tantissimi luoghi in Lombardia e Liguria, le onde medie coprono le regioni'' ma Francesco Greco si è reso conto che ''ormai l'ascoltatore medio non schiaccia il pulsante AM se non per sbaglio'.'
Coglie però il valore del ''suicidio hertziano Nello Caccavale che ricorda come ''prima dell'avvento massivo di internet e tecnologie digitale, l'onda media era la voce dell'Italia all' estero''.
Anche la data lascia sconcertati: Michele Colletti si domanda ''perché proprio l'11 settembre? Che data strana.''
Ciò che è certo è che il servizio radiofonico sta subendo profondi cambiamenti e l'abbandono di impianti costruiti con l'impegno di generazioni, localizzati in luoghi ad essi assegnati da convenzioni internazionali, è assolutamente segno di una chiusura intera del Paese nei suoi confini. Quanto in questi mesi si è rapidamente compreso di onde lunghe, medie e corte con l'invasione russa dell'Ucraina, il servizio pubblico italiano non lo ha colto. Avanti così e possibilmente senza troppo clamore. Gli ascoltatori si abitueranno. Forse ad altri media che purtroppo mai potranno garantire altrettanta libertà di ascolto nell'anonimato.
https://www.fm-world.it/primopiano/l11-settembre-2022-cesseranno-le-trasmissioni-radiofoniche-rai-in-onde-medie/
e lo si deve imparare quasi di nascosto dal sito delle audiodescrizioni
https://www.rai.it/dl/easyweb/articoli/COME-ASCOLTARE-LAUDIODESCRIZIONE-270a8731-a91d-4510-8844-ee3a7319c8a5.html?fbclid=IwAR2vt28ZBNrgIw5EcUMLta8aOklXf1MPodU2ZRSAdHPhXCCQd26wh7gcpBg
che informa: ''fino al 10 settembre 2022, ogni giorno, l'audiodescrizione di un programma di prima serata - laddove la programmazione audiodescritta ne preveda almeno uno - viene trasmessa, in contemporanea alla messa in onda televisiva, anche sulle frequenze di Radio1 in onde medie. Dall’11 settembre 2022, causa cessazione delle trasmissioni radiofoniche Rai in modulazione onde medie, le audiodescrizioni dei programmi televisivi per i non vedenti saranno disponibili solo sui canali audio dedicati della televisione digitale terrestreìì.
Sul profilo facebook ''Noi che ascoltiamo le onde medie'' fioccano i commenti. Prima di tutto una conferma da un dirigente RAI, Andrea Borgnino che scrive: ''Chiudono tutti gli impianti''.
Tra i lettori Massimo Galleano nota che ''si chiude un’epoca…non solo per gli appassionati ma per tutti.''
Alessandro Buro spera che ''le postazioni vengano salvate/acquistate dalle emittenti private'' ma sembra evngano invece smantellate e qualcuno (Paolo Bevilacqua) osserva a malincuore che ''in Italia ci sono pochissime persone che ne usufruiscono'' per cui ''la spesa non vale il gioco''.
Enrico Bonisolo, dal Nord Italia, osserva che dalle sue parti ''Radiouno in FM è praticamente inascoltabile se non con apparecchi di pregio tipo Grundig Satellit e simili. Con le radioline normali è un delirio, su una frequenza si autodisturba tra Valcava 89,3 e campo dei fiori 89''. Il fenomeno dell'autodisturbo RAI è presente anche a Firenze città con Radio 1 su 87,80 e RAI GR Parlamento su 88,05 MHz.
E che le onde medie servano lo spiega Settimo Riccardi: ''non riesco mai a sintonizzare in fm in tantissimi luoghi in Lombardia e Liguria, le onde medie coprono le regioni'' ma Francesco Greco si è reso conto che ''ormai l'ascoltatore medio non schiaccia il pulsante AM se non per sbaglio'.'
Coglie però il valore del ''suicidio hertziano Nello Caccavale che ricorda come ''prima dell'avvento massivo di internet e tecnologie digitale, l'onda media era la voce dell'Italia all' estero''.
Anche la data lascia sconcertati: Michele Colletti si domanda ''perché proprio l'11 settembre? Che data strana.''
Ciò che è certo è che il servizio radiofonico sta subendo profondi cambiamenti e l'abbandono di impianti costruiti con l'impegno di generazioni, localizzati in luoghi ad essi assegnati da convenzioni internazionali, è assolutamente segno di una chiusura intera del Paese nei suoi confini. Quanto in questi mesi si è rapidamente compreso di onde lunghe, medie e corte con l'invasione russa dell'Ucraina, il servizio pubblico italiano non lo ha colto. Avanti così e possibilmente senza troppo clamore. Gli ascoltatori si abitueranno. Forse ad altri media che purtroppo mai potranno garantire altrettanta libertà di ascolto nell'anonimato.
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